Il nostro territorio

Salvo rare eccezioni, tutti gli incontri, le sessioni individuali, i corsi e i cerchi si svolgono nelle Marche, nel potere dei Monti Sibillini, ai piedi dei quali, in campagna, si trova il centro Pachamama Te Habla.

La zona offre infiniti luoghi potenti e meravigliosi dove potersi immergere nella natura e nella sua magia. Lavorare nei 4 Elementi è utile per ricaricare le energie, riallinearsi e ritrovare equilibri perduti. Ogni volta che è possibile, le pratiche, le cerimonie e varie attività si svolgono all’aperto e vengono organizzate escursioni e piccoli viaggi per conoscere e godere di questi luoghi energeticamente meravigliosi.

Pachamama Te Habla è situato a breve distanza dal centro di Sarnano, un piccolo borgo in provincia di Macerata, ed è semplice da raggiungere, ma allo stesso tempo lontano dal caos moderno. Le indicazioni esatte su come raggiungere il posto saranno date solo ai partecipanti ai seminari o a chi prenoti un incontro con Anahuac.

I Monti Sibillini

Il grande massiccio dei Monti Sibillini nasconde un segreto, forse un segreto così noto che lo dichiarano il nome stesso di questi monti e molti toponimi: grotta del Diavolo, passo del Diavolo, fossa dell’inferno, gola dell’Infernaccio, lago di Pilato, grotta delle Fate o grotta della Sibilla.

Ne parla anche una lunga tradizione culturale, una leggenda raccolta nel 1420 da Antoine De la Salle e già nota fin dal 1391 al poeta del Guerrin Meschino, che situa in una grotta del Monte della Sibilla il regno di una misteriosa Dea dell’amore profano e profetessa.

Chi arriva oggi al monte della Sibilla, rimane subito colpito da una singolare scogliera di basalto alta 10 metri che fa da corona al monte, quasi profilo antropomorfo di una regina.

La parte montagnosa detta Corona, osservata dal versante sudorientale, crea un curioso effetto ottico: assume il volto di una sacerdotessa pagana, velata da una pelle di lupo. A mano a mano che ci si avvicina proseguendo per l’unico sentiero che porta alla cresta, quell’unico volto sembra scomporsi in tre profili sovrapposti, uno sopra l’altro: in alto quello di una strega dal naso aguzzo; in mezzo quello di una giovane e, in fondo, quello di una fanciulla. Osservata dal sottostante paesino di Montemonaco, la catena dei monti Sibillini assume il contorno di una donna sdraiata: il viso e’ disegnato dalla cima Corona e il corpo dal Monte Zampa.

I neopagani italiani considerano i monti Sibillini un luogo magico e vi celebrano segretamente feste e riti. Nelle fattezze scolpite sulla roccia vi vedono il profilo della “Matriarchia”, cioè la Madre Divina partoriente. Tra l’altro, la zona e’ stata spesso oggetto di visite UFO.

È certo che per tutto il Rinascimento questo monte era al centro di una importantissima via di comunicazione verso Roma e fu continua meta di visite. Cavalieri erranti francesi e tedeschi raccontarono i loro “incontri” con la maga, nelle caverne del monte, seguiti o meno da pentimenti. Ne nacque Il Guerrin Meschino di Andrea da Barberino.

Negromanti e sciamani di ogni tipo, se non proprio maghi e demoni, hanno abitato sicuramente il monte e la grotta stando a testimoni più o meno diretti come Enea Silvio Piccolomini, Benvenuto Cellini, Luigi Pulci, l’Ariosto, Flavio Biondi. Sembra che i santi abati di Sant’Eutizio già nel secolo VIII per ordine di papa Giovanni abbiano fatto crollare la grotta, operazione ripetuta poi dal repressore Albornoz nel 1354, e purtroppo anche in tempi molto recenti, grazie ad un maldestro tentativo di scavo con la dinamite. L’Accademia Reale Belga ha condotto una spedizione nel 1953, col magro risultato di uno sperone, un coltello, un tornese di Enrico II sec. XVI.

Tra i contadini si pensava ancora che venti e tempeste erano scatenati dal passaggio di maghi e streghe. Leggende analoghe circondano anche il cupo specchio del lago di Pilato, i cui diabolici abitatori avrebbero addirittura richiesto il sacrificio di un uomo all’anno e che in epoca Rinascimentale fu anch’esso luogo di culti particolari. Il lago è in una depressione del monte Vettore sotto il pizzo del Diavolo. Precauzioni per una eventuale scalata al monte della Sibilla, le tempeste improvvise, le vendette della maga.