Lo scopo di una guarigione sciamanica è portare ognuno all’essenza della vera identità dove l’Ego e i falsi Io scompaiono. Gli sciamani dicono che ciò che ci fa ammalare è tutto quello che noi non siamo, le nostre proiezioni e le parti malate dell’Io. In uno stato di verità estatica, di potere e silenzio, in uno spazio sacro, la nostra vera identità, sana da sempre, viene riscoperta.
L’arte della curanderia è la capacità di usare l’espansione della coscienza a fini curativi, di usare l’estasi mistica per curare, per assumere il controllo sull’ordine cosmico e organizzare le forze e gli elementi costituenti dell’essere.
All’inizio l’apprendista impara a spostare il suo punto d’unione per raggiungere uno stato di coscienza sciamanica conosciuta come seconda attenzione, esso diviene padrone del silenzio e porta d’accesso al mondo della percezione nagual. Impara a rendersi stabile in questo campo e ad estenderlo verso l’altro in un movimento curativo. Si impara a curare attraverso la capacità di “vedere”, percepire, sentire e permettere le nostre sensazioni in relazione al paziente.
In seguito il curandero diviene in grado di stabilire uno spazio di cura, di puro potere e silenzio e diviene in grado di lavorare all’interno di questo spazio con delle forme e cosmologie cambiando frequenza energetica e modalità lavorative, integrando simboli, mudra, numeri, canti e altro. Si impara ad armonizzare i 5 elementi e le forze base del paziente. Il curandero diviene in grado di utilizzare lo stato di sogno e di visione per ricevere informazioni e visioni. Attraverso questo processo si offrono opportunità specifiche per il processo curativo. L’apprendista diviene consapevole dei fenomeni di risonanza e impara a riconoscere come la cura di una singola parte incida sull’intero sistema. A questo punto si apprende l’arte del sapere. Si tratta di riconoscere le nostre supposizioni interne e di risolverle in modo da relazionarsi direttamente con la realtà e di riconoscere lo stato del paziente in modo diretto.