Il segreto della presenza

La presenza è un campo di potere che si espande e si estende dai maestri, dagli sciamani, dai nagual, verso gli altri. Questa presenza è avvertibile e riempie intere stanze modificando tutto ciò che tocca, è in questo stato di presenza che guarigione percezione e veggenza prendono significato e divengono delle realtà.

Presenza è raggiungere la totalità di sé stessi, è la maestria della propria vita. Richiede di organizzare il proprio Tonal e vivere in armonia ed impeccabilità la propria quotidianità. Presenza è un concetto innanzitutto legato al corpo: essere nel proprio corpo, mostrare e muovere il corpo con eleganza e flessibilità. Quando si è nel corpo si è attenti, presenti e calmi; scompare il riflesso che ci rende reattivi agli stimoli esterni portandoci fuori dal nostro centro. Presenza è percepire sé stessi e gli altri. Presenza è l’interazione, lo scambio che si crea con l’altro, la capacità di istallare cambi e comunicazioni positive e di crescita con l’esterno. Presenza è sapersi confrontare con il mondo esterno.

Un bambino, fino a 5-6 anni, vive nel qui ed ora e nella presenza, questo stato viene perso attraverso i condizionamenti e la mappatura della realtà che ci vengono proposti nel tempo. Riconquistare la presenza è un allenamento, un addestramento quotidiano. Presenza è allenare il linguaggio, l’uso della voce, il potere del respiro nella pancia, muovere il corpo. Questo addestramento ci permette di affrontare il mondo, a volte ostile, ci porta l’autopercezione di noi stessi da dove può iniziare la via della gioia.

In molte vie spirituali si insegna a portare la presenza fuori dal corpo poiché il corpo viene visto come un ostacolo alla trascendenza e alla liberazione ma questo per uno sciamano non ha nessun senso e anzi sembra portare non pochi problemi alle persone che percorrono tali vie. Queste persone perdono la capacità di stare in questa realtà vedendo il mondo come una gabbia ostile che li imprigiona e la via spirituale diventa una fuga dalla responsabilità del vivere.

La presenza inizia da dove siamo, lo sciamano ama questa realtà ed è ben saldo e radicato in essa. Mantiene la consapevolezza che siamo qui per vivere la materia e gli spiriti e i suoi dei sono sempre intorno a lui: la madre Terra, padre Cielo, gli alberi, gli animali, nonno Sole e nonna Luna, sono tutti presenti in questa realtà. Ecco perché la presenza di uno sciamano diviene presente e fisica, materiale, tangibile e lo radica profondamente in questa realtà. Questo profondo radicamento permette allo sciamano di volare altrove con la sua essenza.

La presenza riguarda e tocca tutti gli ambiti della vita umana. Molti mancano di presenza nei loro affari e piangono di non riuscire a guadagnare a sufficienza, molti mancano di presenza nella famiglia e negli affetti. In realtà la maggior parte dei problemi della nostra vita materiale è legata ad una mancanza di presenza e quindi di organizzazione in qualche ambito della nostra vita. C’è una mancanza di conoscenza e di addestramento all’essere qui ed ora.

Il primo passo per riconquistare la presenza è attraverso il corpo: senti il corpo, muovi il corpo, sii il tuo corpo, da spazio al corpo, cammina nei tuoi piedi, sii nelle tue mani, sii nelle tue parole, sii nei tuoi pensieri. Il secondo passo è lo Spirito, la presenza spirituale: pulisci la tua mente, comunica con il cuore, riconosci in te la vera natura del Creatore. Le pratiche di presenza degli sciamani facevano parte di un antico addestramento chiamato …………. Tale addestramento ci permette di capire dove siamo ora e quali sono i passi che posso compiere per accrescere il potere dell’incanto in modo da estenderlo nel mondo.

Per sviluppare il potere dell’incanto, la presenza, dobbiamo conoscere e lavorare su tutte le parti del sé. Abbiamo un corpo, una mente, uno Spirito e un’Anima ma spesso la presenza su uno di questi aspetti è completamente assente rendendo incompleti alcuni aspetti della nostra vita. Ad esempio, chi non è abbastanza presente nella mente non riesce mai ad organizzare o pianificare in maniera ottimale la propria vita, chi non è presente nel corpo spesso non ha accesso all’energia, è sempre stanco e non attrarrà nella sua vita buone possibilità per sé stesso. Chi non ha spirito non riesce a vedere la magia nella propria vita che spesso è apatica e sconnessa dall’energia che li ospita. Chi è privo di presenza nella propria anima non è capace di riconoscersi e riconoscere gli altri come esseri eterni.

Divenire uomini di presenza richiede una maggiore responsabilità verso sé stessi e gli altri, richiede essere iniziati alla via del cuore; quando ciò avviene porta enormi cambiamenti in tutto il nostro essere. Per recuperare la presenza dobbiamo recuperare il nostro spazio sacro, il nostro territorio e il rispetto di noi stessi. Dobbiamo nutrirci e alimentarci con pensieri ed emozioni di potere. Quando noi non siamo presenti vibriamo nell’energia della colpa, della paura, del sentirsi piccoli, sottovalutati, è una frequenza malata. Sono frequenze perfette in realtà per ospitare dentro di noi entità oscure, parassiti e intrusioni che ci rubano l’energia prendendo il controllo sulla nostra mente.

Tornare nella nostra presenza ci libera da tutte queste occupazioni. Quando siamo presenti e stabili in un campo di gioia e spiritualità, nessuna energia oscura può penetrare il nostro uomo luminoso, ci troviamo fuori da quelle vibrazioni asse e pesanti vibrando in un alto livello dove diveniamo liberi ed inaccessibili. Attraverso questo processo raggiungiamo la presenza dell’anima e dello spirito, trasportandola in ogni cellula del corpo, questo possiamo dire che è la chiava della consapevolezza. Quando ciò accade, inevitabilmente si esce dal proprio dramma personale, dal gioco illusorio della mente e delle emozioni, si entra in uno spazio sacro, una fiducia ancestrale, si sviluppo uno stato di reverenza e devozione: questo è l’incanto, il potere carismatico.

I Toltechi dicono “Io sono una forza e scaturisco”.

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